Assegno unico, escluse le famiglie monoparentali dagli aumenti

(LaPresse) "Meloni è cresciuta in una famiglia monoparentale, sa cosa significa. Sono sola, mio marito è morto lo scorso anno, l'ho visto spirare sul divano di casa alle sei di mattina. Ho due figlie, una di cinque anni e lo Stato ora non solo mi discrimina sugli aumenti riconosciuti all'assegno unico famigliare ma mi chiede indietro i soldi che già mi ha riconosciuto". Aliette Rouxe abita a Roma, di origini francesi si è sposata con un uomo che purtroppo è venuto a mancare lo scorso anno, la domenica delle Palme. Racconta l'incredibile storia che vede coinvolta lei come altre migliaia di famiglie in tutta Italia. A marzo dello scorso anno il governo, guidato allora dal premier Draghi, riconosce un aumento all'Assegno unico famigliare, di circa 30 euro, ai nuclei famigliari che dichiarino un isee al di sotto dei 15 mila euro. Aumenti regolarmente elargiti dall'Inps fino a settembre. Fino a quando l'istituto, attraverso una interpretazione delle norma, ha smesso di pagare i 30 euro di aumento alle famiglie "monopoarentali", le famiglie cioè che non presentano "due redditi da lavoro" nel proprio nucleo famigliare. Chiedendo in più il rimborso di quelli già pagati da marzo. Una "interpretazione" che di fatto esclude tutti i nuclei famigliari monoparentali.